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Ascoli Piceno: tra olive fritte e Carnevale

Oltre alle sue olive e alla bellezza della città, una piccola perla medievale realizzata interamente in blocchi di travertino autoctono, Ascoli e tutto il Piceno sono conosciuti per la passione e il coinvolgimento con cui vivono un evento in particolare: il Carnevale.

La storicità del Carnevale nel Piceno

Ad Ascoli le tradizioni “Carnascialesche” vengono tramandate di generazione in generazione. Tutto inizia il 17 gennaio, giorno dedicato a Sant’Antonio Abate, per concludersi con il Martedì Grasso

Il nome Carnevale è già una precisa collocazione temporale dell'evento. Deriva infatti dal latino “carnem levare”, eliminare la carne, e tradizionalmente si riferisce al periodo che precede la Quaresima. Storicamente infatti, dal Mercoledì delle Ceneri iniziava il lungo digiuno quaresimale preparatorio alla Pasqua. 

La gastronomia tipica: ecco la lista delle sette colazioni del Carnevale Ascolano!

Agli inizi del '900, le famiglie ascolane accumulavano diverse pietanze in attesa del Giovedì Grasso.
Durante questo giorno, già dalla prima colazione si mangiava a più non posso, per prepararsi in anticipo ad affrontare i giorni del digiuno quaresimale in attesa della Pasqua. 

Questa tradizione è stata riproposta recentemente proprio durante la settimana di Carnevale, con la partecipazione di diverse attività locali. E noi, con il nostro punto vendita in Piazza Arringo non potevamo non sposare questa riscoperta delle nostre tradizioni.








Cosa non può mancare sulle tavole ascolane nel periodo carnevalesco?

#1 “Ravioule ‘ncaciate”. Tradotti letteralmente: “Ravioli incaciati” sono il simbolo dell’eccesso e raffinatezza che ogni ascolano vuole evocare per il carnevale!

Sono ravioli chiusi rigorosamente a mano, con ripieno di gallina (la stessa con cui si è fatto bollire il brodo per ore) e suino, serviti rigorosamente “in bianco”, asciutti e spolverati con pecorino stagionato, parmigiano e cannella

 #2 “Saggicce c’ l’ova”.
Salsicce con le uova (al tegamino). Un piatto che nasce quasi per caso legato a un famoso aneddoto. Anticamente i sarti erano artigiani che confezionavano gli abiti a domicilio e, non è raro che venissero poi invitati a restare per cena. 

Alla domanda “che cosa preferisce per cena? Salsicce o uova?” un sarto particolarmente furbo azzardò: “QUANTO SONO BUONE LE SALSICCE CON LE UOVA!”. È nata così un’espressione tipica. Ad Ascoli infatti, quando qualcuno propone di prendere due piccioni con una fava ma entrambi a suo vantaggio, gli si risponde allegramente “BBone li saggicce c’ l’ova!”.

 

#3 Ravioli dolci.
Possono essere ripieni di castagna e cacao, ricotta e arancio oppure crema. Si fanno con pasta sfoglia chiusa a mezzaluna ripiena di tante combinazioni di gusti. Ovviamente il metodo di cottura prescelto è la frittura, con spolverata di zucchero a velo finale. L’eccesso è obbligatorio!

#4 Frappe.
Con la pasta sfoglia avanzata dalla preparazione dei ravioli si ritagliavano forme fantasiose. Ovviamente da friggere!

# 5 Castagnole.
Sono tipiche anche in altre zone d’Italia. Si tratta di semplici palline di massa (acqua e farina), fritte e spolverate con zucchero a velo. Una vera ossessione!

#6 “Pizza c’ li sfrigule”.
A discapito del nome, ad Ascoli per pizza si intende una qualsiasi base lievitata, dolce o salata che sia! In questo caso per ottenere l’impasto da far lievitare si utilizza lo strutto, oltre a pezzetti di cotenna, ciccioli e pancetta. Insomma: del maiale non si butta via niente!

#7 Oliva Ascolana del Piceno DOP ripiena.
Eh sì, anche a colazione! Ascoli Piceno è la capitale delle olive. Da quelle verdi in salamoia, “liva concia” in ascolano, a quelle ripiene da friggere, riconosciute come Denominazione di Origine Protetta (DOP)

Entrambe si ottengono utilizzando i frutti della cultivar Oliva Ascolana Tenera (Olea Europaea Sativa): dimensioni medio grandi e polpa tenera, di colore bianco latteo.

Nei giorni che precedono le feste ci si dedica alle diverse preparazioni: snocciolare le olive ascolane in salamoia; rosolare e macinare le carni di bovino e suino; preparare il ripieno amalgamando con uova, formaggio stagionato e una grattatina di noce moscata. Farcire, infarinare, tuffare nell’uovo e nel pangrattato centinaia, migliaia di olive pronte da friggere

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